14/09/2002

COSA STO FACCENDO QUI E ALTRE DOMANDE DEL GENERE

Mi domando in questo momento se vale la pena rimanere qui in Italia. Mi faccio un sacco di problemi sì, ma a rispetto di questo argomento se non sei uno straniero all’estero chiedo di non giudicare.
Ieri sera ho dovuto sentire da un tipo ubriacone fuso cosa ne pensava a rispetto del Brasile e degli stranieri, e ve lo dico che non è stato facile. Guardavo e ascoltavo senza crederci, e nella mia testa l’unico pensiero era “non è possibile, non sto ascoltando questo”. Ma sì che lo stavo ascoltando, e mi stava facendo male, e mi stava facendo sentire di merda, e mi stava facendo sentirmi piccolo. E’ stata la prima volta che un imbecille mi ha smontato a questo modo, non avevo nemmeno parole, o forze, per litigare. Praticamente mi sono messo all’angolino aspettando che quello li smettessi.
Ero prontissimo per andare in discoteca, stavamo finendo al lavoro, non ero stanco e chi mi conosce lo sa, vado matto per la disco. E chi mi conosce lo sa che se non ci sono andato - e non ci sono andato per causa di quello lì - è perché stavo veramente male. Sto veramente male.
E non finisce qui. Stamani appena apro gli occhi e accendo il cellulare ricevo la notizia: è morta la mamma di un’amica mia e lei non può tornare ora in Brasile per il funerale.
Qual è il vantaggio di rimanere qui dove ti senti veramente disturbando? Dico, a casa mia mi trattano tutti bene, non ho soldi, la vita in un certo senso è più dura, ma almeno sono con i miei, ho tanti amici, potrei tornare all’università in Brasile e a lavorare in banca. Mi faccio un culo gigantesco qui per sentire queste cose, per essere trattato male? Studio da impazzire, mentre miei amici hanno dato cinque o sei esami io ne ho dati undici, faccio tre lavori simultanei, pago le tasse, ho i documenti, spendo qui, e i devo pure sentire queste cose?
E devo pure sentire che non esiste più il pregiudizio?
Non ho più voglia di scrivere.

Nenhum comentário: