01/09/2002

28/08/02: A COSA SERVONO GLI IPPOPOTAMI?

Sembra stupido stare a chiedersi queste cose, e sembra ancora più stupido il voler spiegare il perché di averle pensato. Ci proverò, con difficoltà, lo dico subito, già che il semplice fato di aver pensieri così mi spaventa a morte.
Ero là seduto, una pianta, davanti alla TV. C’era uno di quelli documentari stupidi che tanto piacciono agli italiani, qualcosa tipo “La vita degli ippopotami e la loro riproduzioni”, Discovery Channel… Mentre guardavo il cucciolo ippopotamo che nuotava accanto alla mamma ippopotamo e sentivo tutte quelle cose che sinceramente non mi potrebbero fregare di meno in questo momento, mi viene in mente che saranno selvaggi, belli, curiosi, forti, e che io mi ero quasi dimenticato che esistevano, e perché diavolo esistono?!
Voglio dire, non costruiscono, non nel mio modo di vedere il mondo quando non sto tanto bene. Fanno mala pena parte della catena alimentare. A cosa servono gli ippopotami? Per quale motivo gli hanno creati?
Da questo semplice pensiero egoista uno come me arriva subito a paragonarsi con gli ippopotami, e a chiedere cosa sto, o stiamo se volete, facendo nel mondo. A cosa serve essere qui, studiare o trombare o fare soldi o divertirsi? Non è che siamo qui solo rappresentando gli svaghi di Madre e Padre Natura? Cioè, qualsiasi cosa facciano gli ippopotami moriranno come tale, vale uguale per noi, no? Cosa importa i miei progetti, il mio futuro, il domani? Se tutto finisse ora, quale sarebbe l’importanza di tutto ciò?
Andrebbe bene se il mio pensiero mi avessi portato solo fino a qui. Da un tratto me ne sono accorto che è già da un bel po’ che non penso più al presente, o non ci penso più con la frequenza di prima. Mentre vedevo il cucciolo che nuotava per la mia testa giravano idee del tipo “dove lavorerò”, o “dove farò la mia specializzazione”, “dove andrò a vivere dopo l’università”, “con chi sarò fra 10 anni”, “mi piacerebbe avere dei figli”, “non ho nemmeno la ragazza”…
…e se il futuro non contasse? E se fosse come per gli ippopotami e solo il presente fosse quello importante anche per noi? Perché dovrebbe essere diverso per gli uomini? E perché se è così ora sono da solo ad aspettare una telefonata qualsiasi che non arriverà, da solo a casa, sentendomi solo e pieno di domande?… ho appena scritto la parola “solo” tre volte in una frase…
Cosa sto facendo del mio presente?

“I am the son,
I am the heir,
of a shyness that is criminally vulgar
I’m the son and heir of nothing in particular
You shout your mouth, how can you say
I go about things the wrong way?
I am human and I need to be loved
Just like everybody else does!
There’s a club and you’d like to go
You need to meet someone who really loves you
So you go and you stand on your own
And you live on your own
And you go home
You cry and want to die.
When you say it’s gonna happen now
When exact do you mean?
See I’ve already waited too long
And all my hope is gone.”

How soon is now – The Smiths

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